Perché nel webtoon non bisogna avere (troppa) fretta

Quando si crea un webtoon, molti editor, professionisti e testi di studio consigliano di creare un buffer. Ma che cosa significa, e quanto buffer è opportuno creare per la propria serie?

Che cos’è il buffer

Nella genesi di un webtoon, il buffer è un passaggio fondamentale, e molto comune. Quando il primo episodio va online, in realtà il webtoon artist non sta lavorando sul secondo: sta lavorando su un qualche episodio molto più avanti, perché ne ha da parte diversi già pronti. Questa serie di episodi “di riserva” già inchiostrati, colorati e finiti, o soltanto abbozzati in forma di name, in gergo tecnico si definisce buffer.

Uno degli errori più grossi che vedo fare ai webtoon artist alla prima pubblicazione (ma non solo) è quello di partire con cadenze molto strette e senza nessuna quantità di questi episodi di riserva. È un dettaglio che a molti, qui in Italia, sembra trascurabile (e non solo nell’ambito del webtoon) ma che invece è fondamentale per vivere il lavoro con puntualità, senza stress e, soprattutto, per fare fronte gli imprevisti. E questo, se a mio parere vale per ogni genere di fumetto, è particolarmente importante in media a fruizione veloce come webtoon e webcomic.

Qui, però, è opportuno fare un passo indietro, e parlare innanzitutto di tempistiche.

Normalmente, i tempi di pubblicazione in Corea del Sud sono stretti, e lo diventano sempre di più man mano che il mercato si espande. Da un inizio molto libero e di nicchia, come accade sempre nei nuovi media d’avanguardia, il webtoon si è sviluppato in un mercato vero e proprio, in cui la qualità tecnica, soprattutto per le serie destinate all’esportazione, si sta pian piano innalzando e le scadenze, specialmente per le serie a pagamento, si fanno sempre più strette, al punto che oggi si parla anche di un episodio a settimana.

Ma in Occidente non è così: questa portata del webtoon è ancora di là dal raggiungerci, specialmente in Italia, e la scadenza più comune a cui sono abituati i lettori, per i webtoon tradotti, va da due settimane a dieci giorni per episodio. Perciò, il primo consiglio che mi sento di dare a chi vuole affacciarsi al mondo del webtoon – specialmente se è alla prima pubblicazione e non viene dal mondo del manga o dell’illustrazione, per cui non ha un’esperienza concreta del concetto di regolarità e scadenze – è: non correte dietro alle scadenze coreane se non siete in grado di farlo, soprattutto se questo significa abbassare la qualità del vostro lavoro. Come in molti aspetti del disegno e del manga, prima si aumenta la qualità e poi la velocità. E in questo è compreso anche avere la pazienza di crearsi un buon buffer.

Un errore fondamentale di molti esordienti è bruciare dalla fretta di vedere il loro fumetto pubblicato e letto subito. Si pensa che prima esce, prima arriveranno i like, i follower, e con essi, magari, la possibilità di una sponsorizzazione. Prima, in altre parole, si diventerà dei veri autori. Ci si accorge troppo tardi dell’errore commesso, quando cominciano gli imprevisti: la scuola, il secondo lavoro che si fa per mantenersi mentre si fa la gavetta con i fumetti, altre pubblicazioni in corso, la famiglia, la vita quotidiana. L’inevitabile conclusione di questo percorso è che tutto cade nel caos, finché cercando di tener dietro a tutto, qualcosa viene sacrificato, ci si stressa, e alla prima situazione imprevista si viene travolti dalle troppe cose da fare e la serie va in hiatus, ovvero, resta sospesa a tempo indeterminato “perché ho avuto un imprevisto, ma vi prometto che continuerà”. Ma un vero autore, cioè un professionista, non è quello che pubblica, o che pubblica subito, ma è innanzitutto quello che sa come lavorare, e, fra i tanti aspetti del lavoro, sa pensare con la testa del lettore.

Bene, ancora una volta vi chiedo, come sempre, di cambiare punto di vista e pensare a voi stessi come lettori. Qual è una cosa che vi fa friggere, quando si tratta della vostra serie preferita? Che vada in hiatus, soprattutto se non c’è un motivo veramente serio per cui questo accade. Una pausa fra una stagione e l’altra è comune e si può tollerare, ma quando questo succede spesso fra episodi della stessa stagione, di solito non siete contenti, anzi, se dopo un po’ la serie non riprende con una certa regolarità, è molto probabile che io-lettore abbandoni, e mi metta a leggere qualcos’altro che ho a portata di mano e che esce regolarmente senza lunghe pause o irregolarità fra un episodio e l’altro della stessa stagione. Siamo oggettivi come se non parlassimo del nostro webtoon, e ammettiamolo che è così.

In più, vi do io il punto di vista di un editor, scout, o chiunque abbia il compito o l’intenzione di reclutare nuovi talenti. Non è solo il numero di follower o la bellezza dei disegni che di solito si guarda. Anche la capacità di intrattenere il pubblico, di mantenere una regolarità, di saper lavorare e offrire una qualità accettabile rispettando le scadenze e gli impegni presi sono caratteristiche che vengono prese in considerazione. Un autore che parte in quarta con una serie senza pianificarla accuratamente, che non rispetta le scadenze che lui/lei stesso/a si è dato, che non riesce a rispettare l’appuntamento con quel pubblico che fa di lui/lei un autore, agli occhi di chi recluta appare ancora immaturo, e non offre garanzie sufficienti che non sarà così anche quando lavorerà sotto contratto, creando problemi alla produzione e a tutto il team di lavoro.

Bene, lo scopo del buffer è, innanzitutto, cercare di prevenire lo hiatus e mantenere la continuità di pubblicazione.

In che modo questo accade?

Quando si pianifica una serie, innanzitutto, bisogna avere un’idea chiara di cosa accadrà, a grandi linee, in tutta la serie, e possibilmente suddiviso in stagioni e episodi: in altre parole creare per la propria serie quello che si definisce piano editoriale. Andare “a braccio” con i contenuti della propria serie espone a vari rischi, dal trovarsi a mezzo senza idee per proseguire, a sbilanciamenti nella struttura della trama (con parti troppo rapide o troppo piatte).

Una volta stabilito questo piano editoriale, occorre decidere quanti episodi di buffer produrre. Su questo non c’è, al momento, una linea univoca: i consigli che si possono trovare in libri e portali possono essere anche molto diversi. Inizialmente, almeno per il mercato coreano, gli episodi di buffer richiesti erano 4 + 1 episodio di bozza (fino alle matite). Ma ultimamente anche questo standard è cambiato, diventando più ampio, anche a causa del fatto che i primi tre episodi, quelli gratuiti di anteprima, di solito vengono rilasciati tutti insieme. Ci sono piattaforme che nelle loro linee guida ne consigliano addirittura fino a 15.

Io personalmente, al momento mi sono orientata sul primo standard coreano, quello del 4 + 1 trovato in uno dei miei manuali di webtoon, perché gestendo da sola la pubblicazione, lo ritengo il minimo compatibile con le mie esigenze di vita, considerando che disegno part-time occupandomi in primo luogo di insegnamento e editing. A voi, se non avete un editor o le regole della piattaforma che vi chiedono di fare diversamente, consiglio di pensare con realismo al tempo che dedicate in media e che potete dedicare a un episodio, e alla velocità con cui potete realizzarlo senza abbassare gli standard qualitativi sotto un minimo accettabile in termini di cura dell’anatomia, dei dettagli, della colorazione, e in base a questo, poi, decidere – obiettivamente e senza coinvolgimento emotivo, come se lo consigliaste a una terza persona – quanti episodi di buffer è realistico preparare per le vostre esigenze. È molto meglio essere realisti e avere un po’ di pazienza prima che presentare un lavoro non curato per la fretta, o ritrovarvi a dover mettere la serie in hiatus per evitare il burnout.

Spero che questi consigli vi siano stati utili. Se sì, non dimenticate di farmelo sapere attraverso i miei social media, e di raccontarmi come va la vostra avventura con il webtoon.

파이팅!

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